Linguaggi, contaminazioni, speranza/sottotitolo: e tutto il pop di Dante Alighieri

Dante TR

 Il monumento dedicato a Dante a Trento

 

La non sempre positiva (e non sempre negativa) contaminazione di informazioni ha finalmente raggiunto un discreto livello di ponderabilità. Quanto meno, si sono aperti alcuni importanti pertugi attraverso i quali ci è dato osservare da più lontano e con dovuta attenzione una serie di fatti comunicativi e di lingua. Il terreno non è forse abbastanza compatto da potere essere dissodato e piantare nuovi alberi da frutto, ma i confini dei punti di osservazione si sono spostati consentendoci di modificare alcuni punti di vista. L’essenziale, potremo dire.
Allargare lo sguardo significa considerare altre possibilità, accogliere il diverso, scorgere un barlume, un nuovo assetto e, perché no, intravedere una speranza che magari ci cambi le prospettive, affini le percezioni e possa domare i pensieri. La gestione del senso critico, resa possibile attraverso canali personali e misurati distanti anni luce dalle arrabbiature social rese pratiche a suon di gomitate – dove gli anni luce sono oramai minuti primi o secondi e lo spazio è fagocitato in un hic et nunc perpetuo che non ha bisogno di nulla e di nessuno, questa gestione del senso critico – dicevo - viene finalmente agevolata e resa fruibile dall’osservazione di ciò che ci attraversa.

A patto però di osservare davvero.

L’apocope vocalica che ha fatto sparire una e sta rendendo la configurazione sociale un’indigestione acida, al punto di non potersi accorgere che è possibile andare in profondità anche nelle acque più gelide. È il caso di una metafora in Gita al faro di Virginia Woolf, sinistra e al contempo rassicurante, che ci chiede di essere interpretata dai nostri punti di osservazione.

Analisi che ci consente di accogliere le contaminazioni dei variegati linguaggi osservate durante una delle numerose celebrazioni ravennati dei 700 dalla morte di Dante. Un innovativo e sorprendente “Dante pop”. Tra spot pubblicitari a base di olio Dante, lucidi per scarpe e prodotti di ogni sorta che evocavano il poeta, oltre a richiami teatrali e cinematografici di grande effetto per il nostro presente, si aveva la certezza di sentire Dante tra noi, quasi a chiederci di riflettere sul confronto ieri-oggi.

Ciao Dante. Sì, ora ci penso meglio.

La ruota panoramica di Coney Island, giochi di carte e di società, disegni da colorare, canzoni, raffinate illustrazioni (ode a quelle della Commedia di Gustave Doré). Arte, musica, pubblicità, spettacolo, letteratura, costume e società. Soprendenti vortici generati da scontri tra linguaggi di settecentesca memoria e al contempo attualissimi. Da non dormirci la notte. Armonia e sintesi. È da qui che occorre ripartire, dall’importanza di incrociare i dati oltre l’algoritmo per scorgere scenari da rivisitare, situazioni adattate e nuove mescolanze che a volte possono persino richiamare quella speranza che ci serve ancora e sempre.

 

sm Febb_2022

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