Susanna Martoni

Le parole sono potenti, non sprecatele. [Edoardo Sanguineti] 

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Mi occupo da molti (tanti!) anni di traduzioni, revisioni e post-editing e la mia esperienza iniziale deriva dal lavoro all’interno di un’agenzia di traduzioni in cui ho messo risorse, impegno ed entuasiasmo. Ci sono nodi di partenza che risultano fondamentali per le competenze e le passioni che segneranno ciclicamente i momenti della vita. Proprio come questo.

 

Parallelamente alla mia attività di traduzione, revisione, post-editing e scrittura porto avanti i miei interessi verso la semiotica e i mille linguaggi della comunicazione. Passioni a cui non posso rinunciare.

 

In una società in continua evoluzione, tenersi aggiornati ai fini della comprensione è divenuta una prerogativa. Partecipo regolarmente a seminari e webinar sulla traduzione, corsi di formazione sul post-editing ed eventi legati alle tecnologie. Sono assidua lettrice, coltivo i miei interessi e cerco di tenermi al passo con nuove tecnologie, aspetti linguistici e tutto ciò che contribuisce alla realizzazione della mia esperienza umana e lavorativa.

 

Oltre a tradurre, rileggere e verificare cerco di mettere in pratica il favoloso esercizio della scrittura. Lo faccio soprattutto per me, per ordinare le idee e, possibilmente, dare senso alle cose. Con la costante attenzione a chi mi legge. Anche se il punto di vista del lettore è suo e solo suo.

 

Per non perdere l'orientamento e mantenere (si spera) la rotta:

 Parchi

 

In un articolo dal titolo Forma e sostanza. Anticamere, stanze e percorsi, scritto in aprile del 2024 (e che spero di riuscire a togliere dalla sezione interna "Articoli" :-), è manifestato in modo, penso chiaro, il mio punto di vista. C'entrano naturalmente la scrittura e alcune note di pensiero che accarezzano il Costruttivismo.

Eccolo.

Forma e sostanza. Anticamere, stanze e percorsi.

La bellissima definizione di paesaggio linguistico cara a Giovanni Nadiani – ovvero tutto ciò che ci introduce a un contenuto tramite indicazioni scritte, toponomastica, cartelli pubblicitari (a cui è opportuno aggiungere anche l’arte urbana) – prelude a risorse e sostanze esplorabili a molti livelli. Un’indicazione segnala un luogo, una pubblicità ci conduce spesso assai lontano così come murales e segni grafici aprono nuove finestre, strade, prospettive.

Anche il riordino delle idee e una classificazione razionale delle stesse genera la disponibilità di contenuti.

Corazze protettive. Significanti che portano a significati.

Scomodando Pierce e la semiosi illimitata per trasferirla sul dualismo forma-sostanza: Qualcosa che sta per qualcuno al posto di qualcos'altro sotto certi aspetti o capacità. Direi che funziona.

L’accesso alla sostanza è dunque spesso regolato dalle stanze della forma.

Più la forma è precisa e accogliente, ponderata e orchestrata, e migliore sarà il nostro impatto con quello che esiste al di là.

Dall’ambiente all’habitat di Nadiani (si vuole “far confluire nella passione sempre curiosa dell’incontro-scontro la voce dell’altro e la propria in un habitat espressivo comune”) alle relazioni animate e inanimate, fino alla scrittura-punteggiatura (che non possono e non devono essere separate), al linguaggio non verbale (prossemica) e paraverbale (volume, tono, ritmo).

Ne è un esempio la scrittura efficace e chiara, che è ancora forma ma anche quasi-sostanza, a un passo dal contenuto.

Chi scrive bene pensa bene.

E chi pensa bene scrive bene.

Osservando il mare magnum social è evidente come la scrittura sia oramai sgraziata, priva di pause, regole e quindi di riflessioni. Un continuum. Maiuscole, minuscole, punteggiatura sono le grandi assenti.

Media come armi, titolava Limes nel 2012, presentando un’analisi su strategie internet, divario tecnologico e concetto di rete. Con qualche passaggio in più, oltrepassando l’antichissimo uomo-spada-cavallo e il modernissimo uomo-tastiera-schermo di Baricco, e dimenticando tutto, i media stanno triturando parole, immagini, significati e argomenti lungo flussi discorsivi oramai inaffidabili. Spiace.

L’accesso ai contenuti ne risente in termini di frammentazione (ancora lei) e gli eccessi di rapidità generano staticità di pensiero e di comprensione. Smarrimento.

Andiamo o restiamo?

Il miglioramento spetta a noi. Da dove cominciare?

Partirei dalle stanze della forma, dall’anticamera.

Acquisire più fiducia nei contenuti e in noi stessi e agevolare l’immenso lavoro che ci aspetta oltre i confini attraverso una chiara definizione delle forme antistanti.

 

P.S. Anche mentre sistemo questo articolo nella pagina del sito presto grande attenzione alla forma. Anticamera della sostanza. Magari il contenuto si legge meglio e resta impresso. Sembra una teoria sensata.

 

INTERESSI, PASSIONI, ANCORE, BOE E OASI

Sono interessata alle tecnologe della comunicazione e alle scienze del linguaggio (linguistica, pragmatica, semiotica ma anche dialettologia, semantica, oralità e scrittura...) e alle scienze della comunicazione in generale.

La carriera di studi in Scienze della Comunicazione presso l'Università di Modena e Reggio Emilia colma molti dei miei interessi e mi ha offerto grandi opportunità di approfondimento e conoscenza nelle discipline indicate al seguito.

Semiotica strutturale e generativa, in particolare il percorso generativo del senso e la semiotica delle passioni in Algirdas J. Greimas, i corpi sociali in Gianfranco Marrone, opere e prospettive di Paolo Fabbri, Andrea Semprini, Ugo Volli ma anche il punto di vista semiotico e linguistico di Roland Barthes, Jacques Fontanille, Louis Trolle Hjelmslev e Ferdinand de Saussure.

La semiotica dei media e le esperienze mediali di Ruggero Eugeni, la politica 2.0 di Federico Montanari, la semiotica del testo e la comunicazione visiva, i linguaggi pubblicitari e gli studi sulla narrativa di Stefano Calabrese.

 


 

 

 

 

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